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Cosa vedere a San Sebastiano al Vesuvio

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La città San Sebastiano al Vesuvio il cui nome riflette il culto di San Sebastiano Martire, patrono della città fin dalla sua nascita, nel visitare San Sebastiano al Vesuvio per la prima volta si noterà senz’altro il suo aspetto moderno ed ordinato. Spicca al centro di questa graziosa cittadina vesuviana la cupola della chiesa di San Sebastiano Martire risalente al diciassettesimo secolo, ma sono tanti i luoghi storici e d’arte presenti in questa storica cittadina situata all’ ombra del Vesuvio…scopriamoli!

Santuario S. Sebastiano Martire

E’ senz’altro simbolo della città vesuviana, con la sua stupenda cupola che appare non appena si arriva in piazza.
Per i dettagli su questo importante luogo cittadino vi rimandiamo all’articolo qui di seguito.

Cappella Cianciulli

Nota anche come cappella di San Vito Martire a San Domenico, è posizionata nella parte più alta del paese. Era di fatto la cappella gentilizia
del palazzo dei marchesi Cianciulli, ad oggi abbattuto. La cappella avrebbe avuto medesima sorte se non fosse stato per le animate proteste della popolazione locale che convinsero la Curia Arcivescovile di Napoli ad  acquisire la proprietà.
L’edificio si presenta a pianta interna circolare e sebbene abbia origini Settentesche non è possibile ad oggi ammirare che pochi decori antichi e stucchi tipici dell’epoca, perduti a causa di numerosi atti vandalici ma che tuttavia hanno recuperato il loro splendore grazie ad un’opera di restauro ultimata nel 2014.

Masseria Cangiano

Con il suo nucleo originario  risalente alla seconda metà del sedicesimo secolo presenta una pianta ad “U” con due ingressi  che si aprono su due differenti strade.
Tipica delle masserie vesuviane è la presenza a nord della cantina e a sud degli spazi destinati ad uso abitativo. Molto suggestiva è la sua corte caratterizzata da una pavimentazione in pietra lavica vesuviana a cui si accede grazie ai due ingressi fatti di pietra tufacea con la parte basamentale anch’essa in pietra lavica.

Villa Tufarelli

Si tratta di una residenza rustica costruita nel diciassettesimo secolo, unitamente alla sua gemella villa Tufarelli di San Giorgio a Cremano, costituiva un complesso denominato “Le Bolini”.
Queste due ville, situate di fatto ad altitudini diverse, vennero in seguito denominate “Gallitti di sopra” e “Gallitti di sotto”. Secondo diverse. testimonianze storiche, le due ville venivano impiegate come luoghi di sosta del re Ferdinando IV di Borbone in occasione delle sue lunghe e frequenti battute di caccia.
Gli ambienti di Villa Tufarelli ricalcano lo schema delle ville rustiche, con una corte perimetrata su tre lati e aperta sul quarto che affaccia sul fondo rustico di pertinenza della struttura.

Villa Figliola

L’assetto attuale della Villa è il risultato dei lavori di ristrutturazione risalenti al 1745, attribuiti per tradizione al Vanvitelli ed eseguiti su volontà del proprietario Antonio Figliola, illustre Magistrato Presidente della Regia Camera della corte dei Borbone, il quale modificò di fatto una villa rustica preesistente della seconda metà del seicento.

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Villa Flauti

Esempio classico di masseria vesuviana, Villa Flauti, costruita all’inizio del ‘700 molto probabilmente in seguito a lavori ampliamento di una preesistente struttura del’ 600, ha subito nel corso degli anni diverse trasformazioni.
La masseria si presenta come un complesso di spazi realizzati per destinazioni d’uso differenti tra i quali la corte rappresenta il centro della costruzione da cui è possibile accedere a tutti gli altri ambienti, tra i quali il cantinato e la vasca utilizzata per la raccolta dell’acqua piovana, utilizzata poi per irrigate l’orto.
Sulla facciata sono presenti delle suggestive decorazioni in stucco risalenti al ‘ 700 mentre ad impreziosire la struttura sul lato dell’ingresso principale, è collocata una evocativa cappella.

Ex palazzo municipale

Nel visitare San Sebastiano al Vesuvio sicuramente si noterà il palazzo posto frontalmente al Santuario. Costruito intorno al 1820 costituisce uno dei primi municipi realizzati nell’area vesuviana in seguito alla riforma della pubblica amministrazione avvista da Giuseppe Bonaparte, re di Napoli dal 1806 al 1809 nonché
fratello di Napoleone.
Dopo esser stato la sede del Comune per più di 50 anni, venne in seguito destinata altre funzioni tra le quali ad esser sede degli uffici del Parco Nazionale del Vesuvio.
Struttura con corte interna chiusa su tutti i lati, presenta una facciata dispiegata su due diversi livelli.
Quello alla base è decorato con un bugnato in stucco, mentre quello superiore, separato dal primo da un cornicione, è rifinito con intonaco liscio.
Nell’asse centrale della facciata spicca il portale ad arco sovrastato da un grazioso e caratteristico balconcino in pietra lavica vesuviana.

Altri edifici di importanza storica della città sono Palazzo Falconi, il Convento Terz’ordine Verolino, la Canonica del Priore e Palazzo Sparano a Casaluca

Quindi anche questa graziosa città che giace sul versante del monte Somma, ha diverse strutture e monumenti storici da poter offrire al visitatore.
Tra l’altro anche dormire a San Sebastiano al Vesuvio potrebbe avere senso, perché come altre cittadine vesuviane, è molto vicina a Napoli e quindi potrebbe sicuramente rivelarsi un’ottima scelta per ritrovarsi a pochi minuti di auto dalla città, senza però vivere il caos da metropoli che molti non amano.
Una soluzione ottimale sono i B&B che non mancano a San Sebastiano al Vesuvio ed una delle strutture più belle è senz’altro il B&B Miss Emily, situato in luogo strategico sia per la città che per spostarsi in auto.


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