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La sabbia nera del Vesuvio: “E stufe ‘e rena”

sabbia nera vesuvio

Le terre alle falde del Vesuvio si distinguono per una serie di aspetti che fanno di esse un territorio unico e tra questi sicuramente risalta la presenza di spiagge di sabbia nera lavica del Vesuvio.

Tra le città vesuviane storicamente note per la presenza di spiagge nere, Torre del Greco ne detiene, in termini di estensione, la parte maggiore, a seguire poi Torre Annunziata, Ercolano, Portici e Castellammare di Stabia.

Fino a pochi decenni fa infatti, sulle spiagge torresi in molti si recavano per le cosiddette “stufe e rena”, nel gergo medico la psammoterapia.
Già in uso più di duemila anni fa, in era romana , questo trattamento benefico risultava molto efficace per la cura di reumatismi, artrosi, allergie, malattie della pelle, osteoporosi, infiammazioni ed anche per facilitare il processo di guarigione post fratture.

sabbia nera del Vesuvio

Non è difficile quindi trovare nelle case delle famiglie vesuviane e non solo, qualche fotografia degli anni sessanta con nonne e zie ricoperte di sabbia. Le sabbiature, a quei tempi, venivano spesso effettuate sulle spiagge dove tutta la famiglia si recava per trascorrere la vacanza.  Di fatto si univa l’utile al dilettevole!

“E stufe e rena”  rappresentavano pertanto un vero e proprio toccasana medico e soprattutto una soluzione a costo zero per la gente più povera che non aveva disponibilità economiche per sostenere costose terapie.

sabbia nera del Vesuvio

Ed ecco che le spiagge vesuviane, solitamente dopo le 10 del mattino, iniziavano.a popolarsi di “pazienti del Vesuvio”, che tra una chiacchiera e l’altra infilavano la parte del corpo da trattare riscaldandola fino a cinquanta gradi. In taluni casi bastavano poche sedute per guarire da dolore o infiammazione e tutto grazie alle proprietà della sabbia nera del Vesuvio.

A questo punto non resta che provare…
Vi aspettiamo sulle nostre spiagge nere, sarete in benvenuti!

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