AREA DEL SOMMASAN SEBASTIANO AL VESUVIOVESUVIANO

Chiesa di San Sebastiano al Vesuvio

La chiesa madre di San Sebastiano Martire in San Sebastiano al Vesuvio sebbene abbia origini molto antiche e’ stata elevata a rango di santuario solo nella storia recente, precisamente  il 21 gennaio 2007 ad opera del cardinale Crescenzo Sepe (arcivescovo di Napoli).

Come molti dei sacri luoghi dell’ area vesuviana anche questa chiesa fu edificata in seguito ad un’ eruzione del Vesuvio che distrusse buona parte degli agglomerati urbani come simbolo di rinascita e speranza.

Ad oggi ubicata in piazza Municipio, fu eretta per la precisione intorno al 1500 nelle vicinanze di un’edicola votiva dedicata a san Sebastiano. Tale tesi circa la sua genesi e’ stata oggetto di forte contestazione da parte dello storico vesuviano Don Luigi Alagi il quale in pii’ di una circostanza ha dichiarato “inventati” alcuni documenti sui quali pogerebbe invece la veridicita’ della tesi.

Su una cosa pero’ tutti concordano!
Ovvero sull’ importanza che la chiesa madre di San Sebastiano Martire in San Sebastiano al Vesuvio ha rivestito nella storia amministrativa e nello sviluppo del centro urbano che la ospita.
Per molti anni, infatti, all’ interno delle sue mura si riuniva l’Università, cioe’ la comunità amministrativa.

I tempi di edificazione di questa suggestiva  chiesa cinquecentesca furono molto veloci. Cio’ fu possibile grazie alla maestria dei mastri muratori anche se essa era priva di campanile ( l’unica campana fu collocata su delle travi in legno che poggiavano su pilastri all’interno del vestibolo).

Il campanile vero e proprio fu edificato agli inizi del Seicento a seguito dei primi lavori di ampliamento ed arricchimento degli internu a cui fu sottoposta la chiesa.

Esso, realizzato a sinistra del prospetto, umitamente all’ aggiunta di nuovi altari, conferi’ al sacro edificio un volto nuovo e piu’ sontuoso.

Verso la fine del Seicento l’ opera di arricchimento fu completata con l’ edificazione della cupola maiolica  su commissione del parroco locale, Don Gennaro Visone. Essa fu realizzata sula base di un progetto del regio ingegnere Giovanni Battista Manni.

Il destino della chiesa madre di San Sebastiano Martire fu segnato nel bene e nel male dalla presenza del vulcano.

Nel Settecento, infatti,  a seguito dei sismi legati all’ attività del Vesuvio, la struttura venne fortemente compromessa.
Furono pertanto necessari degli interventi strutturali ragion per cui nel.1730 l’ Universita’, dopo averlo interpellato per redigere un preventivo per i lavori da eseguire, affidarono all’  ingegnere Costantino Battista la direzione dei lavori in occasione dei quali si occupo’ anche del rifacimento degli interni e delle decorazioni.

Fu invece opera della mano dello scultore Giuseppe Sarno  la scultura lignea di San Sebastiano realizzata tra il 1778 e il 1782 .

Altri lavori di ampliamento furono realizzati nel 1930 su progetto dell’ architetto Emerigi Gerbasio a seguito della decisione di posizionare più avanti il prospetto eliminandilo la facciata settecentesca ed il vestibolo.

L’interno, nel  quale spicca la luminosa e maestosa cupola, si presenta con un’ unica navata con sei cappelle disposte su i lati e colonne in stile corinzio.
Sulla controfacciata è situato un grandioso organo del XVIII secolo di manifattura napoletana (dell’ organaro  Domenico Antonio Rossi). La msggior parte delle opere artistiche presenti all’interno sono in prevalenza risalenti al XVIII secolo, anche se putroppo alcune di esse furono trafugate dopo il sisma del 1980 che colpi’ l’ area.

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