CASTELLAMMARE DI STABIAPIANA DEL SARNOVESUVIANO

Il presepe stabile Stabiano, storia e nuova vita

Tra le punte di diamante di Castellammare di Stabia ve n’è una tutta da scoprire e riscoprire: il cosiddetto presepe stabile stabiano Un vero e proprio tesoro di tradizione ed artigianato che, grazie all’interesse ed alla passione di un gruppo di imprenditori e rappresentanti della società stabiese può, da questo dicembre 2019, mostrarsi al pubblico. Parliamo della straordianaria ed unica, per qualità e quantità, collezione di pastori del Petagna. 

Un vero pezzo di storia stabiese e vesuviana, una vicenda che ha come principale protagonista Monsignor Francesco Saverio Petagna, Vescovo della Diocesi di Stabia dal 1850 al 1878 e già prima di allora collezionista di pregevoli pastori del Settecento. Proprio questo primo, ridotto, nucleo di pastori diverrà parte integrante della collezione che il Monsignore cominciò ad ampliare in modo continuo nel tempo acquisendo pezzi pregiati e di grande valore artigianale. Valore che si andò ad impreziosirsi nel tempo grazie alle continue nuove acquisizioni ed agli importanti allestimenti ideati per accogliere i pastori. La cura e la grande rilevanza attribuita a questa tradizione della città di Castellammare di Stabia cominciò a mostrare i primi segni di declino durante e soprattutto all’indomani del primo conflitto mondiale quando l’incuria ed i ripetuti furti decimarono irrimediabilmente la collezione segnando un momento drammatico per il presepe e per la collezione. Solo alla metà degli anni Cinquanta, grazie alla determinazione del Monsignor Agostino D’Arco ed al maestro dell’arte presepiale Antonio Greco, un rinnovato interesse per questo pezzo di storia stabile condusse  alla sistemazione e ricostruzione dei pezzi rimanenti danneggiati. Un grande momento di sinergia cittadina tra varie componenti sociali che vide impegnati in prima linea e con enorme passione le Suore di vari ordini cittadini e alcune signore stabiesi per la ricostruzione, straordinaria, dei vestiti, i fratelli Greco per l’ideazione e realizzazione della scenografia presepiale, il maestro Scalzo per il restauro dell’intera collezione.

presepe stabile stabiano

Nel 1956 la Collezione veniva restituita, splendente, alla città di Castellammare di Stabia tra l’entusiasmo generale. Nel settembre del 1962 questo pezzo di storia vesuviana veniva celebrato durante il primo Convegno stabiese dell’Associazione Italiana Amici del Presepio. Gli anni Sessanta rappresentano il momento più alto e luminoso di questa seconda vita della collezione Petagna grazie soprattutto all’interessamento di alcune tra le più illustri e lungimiranti personalità religiose e della società civile stabiese.

Seguiranno anni bui di disinteresse ed incuria. Solo con l’avvento degli anni Duemila quando un nuovo restauro condusse al momento indimenticabile dell’esposizione, nel dicembre del 2003, dei pastori stabiesi a Bologna presso la cattedrale di San Petronio cui seguì, durante le festività natalizie del 2004, l’esposizione nella Cattedrale di Castellammare di Stabia.

Purtroppo, ancora una volta, la storia di rinascita si interrompe per lungo tempo fino ad arrivare al 2019 quando, il lavoro sinergico e lungimirante di varie componenti cittadine restituisce alla comunità cittadina, all’area alle falde del Vesuvio ed alla Campania tutta, un tesoro di grande valore artigianale e storico, qual è il presepe stabile stabiano. Questa nuova avventura, che vede protagoniste, ancora una volta come in passato, diverse componenti della società civile stabiese, vede la nascita di un nuovo allestimento permanente, curato dal grande maestro Alfredo Molli e dall’architetto Mimmo Pagano, che mostrerà al pubblico in maniera continuativa lo spettacolo di questo scrigno di sapienza artigianale e memoria storica. Un momento importante che segna un tassello importante nel percorso di rinascita culturale della città alle falde del Vesuvio e che può risultare trainante per il recupero, la valorizzazione e la riscoperta di altri tesori. Calzanti a tal proposito le parole dell’Arcivescovo Monsignor Francesco Alfano che, a conclusione della cerimonia di inaugurazione del 18 dicembre 2019 presso la Concattedrale di Santissima Maria Assunta e San Catello, ha ribadito che “…il presepe stabile stabiano ha realizzato il suo scopo, ci ha messi insieme, ci ha fatto condividere, al di là delle nostre diversità, qualcosa che ci accomuna e che non è solo l’orgoglio di una città che ha una storia bella alle sue spalle, ma molto di più. Il presepe ci raduna e ci fa riscoprire famiglia e comunità unita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *