CINEMA E TEATRORUBRICHE

“Natale in casa Cupiello”: le cose che molti non sanno

Nel periodo natalizio innumerevoli sono le usanze, le tradizioni e riti che ogni anno all’ombra del Vesuvio si ripetono. Senza di essi il Natale non sarebbe tale!
In effetti provando a stilare la lista delle cose da fare nei giorni che precedono la nascita di Gesù si avrebbe l’imbarazzo della scelta.

Ma su una cosa ci sarebbero pochi dubbi, collocare in cima alla lista il dover guardare con tutta la famiglia la commedia capolavoro “Natale in casa Cupiello”.
Stiamo parlando probabilmente della più celebre opera di Eduardo de Filippo, nota a tal punto che talune frasi o dialoghi sono ormai diventati di uso comune nel parlar popolare.
Sebbene in molti credano di sapere tutto sulla celebre commedia eduardiana, ci sono alcune curiosità conosciute solo a pochi (magari addetti ai lavori).


Scopriamole insieme!

  • La prima riguarda il luogo d’esordio. Il teatro che fu protagonista della prima volta di “Natale in casa Cupiello” era allo storico Palazzo Mannajuolo dove termina via Filangieri e si chiamava Teatro Kursaal. Proprio in quella settimana nello stesso teatro i fratelli De Filippo iniziavano una collaborazione che sarebbe durata un anno col nome “Teatro Umoristico i De Filippo“.
  • La seconda riguarda la struttura della commedia. “Natale in casa Cupiello” fu messa in scena per la prima volta il giorno di Natale del 1931 come atto unico corrispondente al secondo atto della versione che tutti noi conosciamo. Di fatto mancavano le memorabili parti dei dialoghi tra Luca e Concetta su “Fa freddo fuori?” e del litigio tra Tommasino ed Eduardo per lo “zuppone” di latte.
    Le parti in questione, confluite poi in quello che sarebbe stato il primo atto, furono aggiunte l’ anno successivo (1932) dopo l’incredibile successo della commedia, mentre nel 1934  sarebbe stato realizzato il terzo atto.
natale in casa cupiello
  • Un’altra curiosità riguarda i nomi dei due protagonisti, ossia sono Luca (Eduardo) e Concetta (Pupella Maggio). Forse nessuno sa’ che Concetta e Luca non sono altro che i nomi di battesimo dei nonni materni di Eduardo.
  • Luca De Filippo più volte ha raccontato che al primo atto, sotto le coperte, gli era capitato di addormentarsi davvero e svegliarsi al richiamo di Eduardo durante la scena.
  • Diverse volte Peppino de Filippo ha specificato il fatto che la battuta del “Nun me piace ‘o presepio” fosse sua. Questa presa di posizione dovuta anche a diversi battibecchi tra lui ed Eduardo. Attribuita a lui anche la famosa lettera di “Nennillo”.
  • Una curiosità è legata al personaggio di Tommasino. Nella nota versione televisiva del 1977, questo personaggio detto anche Nennillo, fu interpretato dal figlio di Eduardo, Luca De Filippo. Tommasino è rappresentato con una strana parlata, a tratti farfugliata e alquanto nasale. Ed in effetti sembrerebbe che per tali caratteristiche Luca si sia ispirato al precedente attore che interpretava tale personaggio , il celebre macchiettista partenopeo Pietro De Vico, che aveva realmente tale difetto nella pronuncia.
  • E giungiamo all’ultima, quella dal maggior valore simbolico, legata all’incipit della commedia.
    Eduardo, appena sveglio, subito dopo aver preso il caffè si preoccupa dell’indispensabile colla forse in maniera esagerata al punto tale che  addirittura litiga con la moglie Concetta, che arriva a definire, senza mezzi termini, sua “nemica”, “nemica della casa”, semplicemente perché ha scordato di riscaldarla.
    Ma perche’ in “Natale in casa Cupiello” ad una banale colla viene dato un tale risalto al punto da dedicarle la scena iniziale dell’ opera?
    Il reale motivo è assai profondo, per l’ appunto simbolico. Lucariello nel corso della commedia si spende in tutti i modi per ottenere una sola cosa, una cosa che ogni buon padre desidera più di altre: mantenere unita la famiglia, tenerla insieme!
    Tenere insieme! Proprio come fa la colla!

18 pensieri su ““Natale in casa Cupiello”: le cose che molti non sanno

  1. È la più grande opera teatrale di Eduardo, se pur con grande imbarazzo , perché perché percorrendo la carriera artistica di Eduardo c’è solo l’imbarazzo della scelta. Perché Eduardo ciò che ha fatto nel teatro, è quello che Diego ha fatto nel calcio. Grandissimi ❤️

  2. Non sono d’accordo! L’unico personaggio che prova a tenere unita la famiglia è Concetta. Eduardo, e tutta la sua drammaturgia lo dimostra,detesta cordialmente il personaggio Luca Cupiello. Egli lo ritiene inetto,incapace di assumersi la responsabilità della Famiglia ( altro topos della tematica eduardiana). Eduardo disprezza tutti coloro che si estraneano,che non colgono le situazioni,a volte drammatiche,che si sviluppano intorno ad essi( cfr. Questi fantasmi,Non ti pago,Mia famiglia e perfino in Filumena,senza dimenticare Sabato,domenica e lunedì) Eduardo è duro con costoro,nonostante conferisca loro un abito gradevole,accattivante.

    1. Non credo. Io penso che Luca sia non considerato in famiglia e lui se ne dispiace. Infatti dice sempre ‘che è stato’.Gli rispondono niente. Fai il presepe. E lui dice : Se succede qualcosa non venite a piangere da me. Perché io faccio il presepe.

    2. Concordo con il commento sulla colla che nulla a che vedere con il tenere unita la famiglia…sia nella realtà( Eduardo è separato, contribuisce in modo quasi unico alla rottura con il fratello, non è credente, ) che nelle sue opere teatrali. Per il resto le altre curiosità le conoscevo tutte…aggiungerei che la famosa battuta” ti piace u presepio” è ( a detta sua) da attribuire a Peppino , che prima della rottura con il fratello a suo dire MiSE lui nella commedia…naturalmente-Eduardo questa ” paternità ” non l’ ha mai riconosciuta.

    3. Condivido pienamente questa lettura. Il grande Edoardo ha dato molto risalto in questa commedia come in Filomena Marturano all figura femminile che si immola ai valori della famiglia. In effetti all’uomo capofamiglia riserva la figura di chi si piange addosso, ma senza la figura forte della donna, moglie, compagna la famiglia si sconquassa.

    4. Sono pienamente daccordo.
      È questo il senso del personaggio o meglio della sua rappresentazione in cui traspare chiaramente la visione dell’autore e magari anche autobiografica (a parte i fatti citati, può essere che Eduardo si sentisse intimamente colpevole).
      Il protagonista è presentato e rappresentato come un uomo inetto ed illuso, anche teneramente e romanticamente.
      Ma la storia è anche un dramma ed in alcuni punti, molto forte. Ed è per questo che è un capolavoro. Il dramma è al centro di tutto ma appare e scompare.
      E la causa del dramma è l’incapacità degli adulti di affrontare e risolvere i problemi (lui in particolare). Viene mostrata l’inettitudine alla vita pratica ma viene rappresentata in maniera sensibile l’inettitudine ad essere forti, ad ascoltare i problemi della figlia, ad affrontarli. Ed il come viene rappresentato ciò, la madre che sta male (forse simulando il malore) e la malattia finale di lui sono simboli di fuga estrema dalla realtà, fino all’annullamento pur di non affrontarla. Capolavoro meraviglioso. Mi ha fatto commuovere più volte.

  3. Per me non c’è Natale senza questa commedia, ormai anche i miei figli la sanno amemoria.
    Per me è un rito ed anche un piacere che forse non morirà con me!!!
    Vi piace il presepe!!!!!????

  4. Concordo pienamente. Luca, il bimbo di mille mesi che non vuole vedere i problemi della sua famiglia, ma esagera oltremodo per un “giocattolo”, il suo presepe. Quando sarà costretto a fare i conti la realtà sarà, purtroppo, troppo tardi…

  5. Una delle più belle commedie teatrali di tutti i tempi. A Castellitto dobbiamo riconoscere coraggio e umiltà nell’interpretazione di un capolavoro.
    Averla vista al S. Ferdinando di Napoli recitata da Eduardo è stato indimenticabile. Il mio amico Peppe S. era appassionato del Teatro di Eduardo, faceva la fila al botteghino dalle 5 del mattino per acquistare 4 biglietti. Così abbiamo potuto godere di Napoli milionaria e Natale in casa Cupiello da giovani studenti. Una chicca: alla fine della commedia, Eduardo De Filippo usciva da solo sul palco, davanti al sipario chiuso, e recitava per gli aficionados due o tre sue poesie, tra i nostri applausi e lacrime di gioia.

    1. Caro amico una sera, pardon una notte si sono fatte le due per ascoltare le poesie del Direttore. Il San Ferdinando era il suo teatro, il nostro teatro. Buon Natale

    2. Fantastico. Mi taglierei un braccio ora per sentirlo dal vivo e sarei curioso di sentire proprio quelle poesie finali.
      Quest’opera è un dramma incredibile, da quello che ho percepito vedendolo, intimamente sentito dall’autore….in quest’opera credo ci sia per forza il cuore della poetica dell’Autore (che io purtroppo non conosco). Opera intensissima, raramente ho visto una commedia- dramma così potente e così originale per come mescola ed infila i suoi significati profondi nel racconto. Ora capisco perchè è considerato così grande anche dalla critica (non solo dal grande pubblico, ho parlato con un sacco di gente di questa opera, prima di vederla, e nessuno mi sembra ora aver capito il senso dell’opera….per tutti è una fantastica commedia natalizia tradizionale. Grande Eduardo)

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