ARCHEOLOGIAPIANA DEL SARNOPOMPEIRUBRICHEVESUVIANO

La Fullonica Stephani, lavanderie nell’antica Pompei

L’antica città romana di Pompei è stata e continua ad essere, anche grazie alle recenti scoperte, fonte inesauribile di conoscenza di usi, costumi, società dell’epoca. Una delle testimonianze più curiose rinvenute nell’antica città alle falde del Vesuvio è la famosa Fullonica di Stephanus o meglio Fullonica Stephani, una vera e propria lavanderia di epoca romana destinata al trattamento di tessuti usati sporchi e di tessuti da sgrassare prima delle operazioni di filatura e tessitura. 

C’è da dire che si trattava di un tipo di attività molto diffusa a Pompei dato che le operazioni di scavo ne hanno individuate circa venti, tra le quali quella di Stephanus è la meglio conservata. Questo proliferare di lavanderie nell’antica Pompei denota e conferma la ricchezza ed in qualche modo la modernità dei costumi della città prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. 

Il nome del probabile proprietario è stato desunto da un’iscrizione ritrovata su di un muro esterno alla lavanderia stessa. Scoperto durante gli scavi del 1911, questo luogo presenta un ingresso davvero molto ampio, atto a permettere il via vai dei numerosi clienti che verosimilmente dovevano frequentare l’attività. Proprio nei pressi di questo grande ingresso gli archeologici ritrovarono uno scheletro in possesso di monete e da ciò ipotizzarono potesse trattarsi dello stesso proprietario intento a fuggire portando in salvo l’incasso.

Nell’atrio predomina l’impluvium, che testimonia il cambio di destinazione dell’edificio da casa patrizia a fullonica e che, modificato ad hoc, veniva utilizzato per il lavaggio dei capi più facili da trattare. I capi più “difficili” venivano trattati in altre vasche ricavate nei giardini e nelle parti retrostanti dell’edificio stesso.  In queste vasche avveniva il duro lavoro di calpestio dei capi da trattare: i lavoratori pestavano i capi immersi in un misto di urina animale ed umana, funzionale al trattamento dei tessuti. L’urina era raccolta dagli appositi contenitori posti lungo le strade e presso i celebri vespasiani.

Fullonica Stephani

Dopo questa fase i tessuti venivano trattati con creta ovvero con terra calcarea per poi essere battuti ed infine cardati. Al piano superiore veniva invece svolta la fase di asciugatura dei tessuti che potevano essere poi stirati con una pressa, il cosiddetto torcular. Curiosa per il tempo e davvero significativa la presenza di una vera e propria mensa per i lavoratori all’interno della lavanderia stessa.

La fullonica Stephani a Pompei è uno dei luoghi che maggiormente incuriosiscono il visitatore e chi si accinge a conoscere le straordinarie testimonianze di questa antica città romana in quanto mostra l’organizzazione capillare e verosimilmente molto efficace di una lavanderia in un’epoca così lontana da oggi.

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