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Alighiero Noschese e San Giorgio a Cremano: un legame indissolubile

1156 timbri di voce diversi. Un semplice, freddo numero che dà il senso della grandezza di colui che è generalmente riconosciuto come il più grande imitatore italiano. Alighiero Noschese è stato un genio assoluto, una figura unica e ineguagliabile nel panorama dello spettacolo italiano. Un gigante che ha legato tutta la sua vita alla città di San Giorgio a Cremano, la città alle falde del Vesuvio dove oggi è sepolto.
Nato a Napoli, Noschese rimarrà però visceralmente cittadino della città vesuviana per tutta la vita. Studente di Giurisprudenza a Napoli, già ai tempi accademici si distingue per lo spirito fuori dal comune e per la dote innata di imitare qualsiasi voce o timbro vocale. Si narra che abbia superato uno degli esami universitari usando la voce del Principe della risata, Totò. La sua carriera nel mondo dello spettacolo comincia con le esperienze radiofoniche e, successivamente con un percorso teatrale insieme a diverse compagnie. Proprio a teatro, alla metà degli anni Sessanta, con gli spettacoli La voce dei padroni e Scanzonatissimo inizia a delinearsi il suo mito.

alighiero noschese

In questi lavori sperimenta per la prima volta sul palco l’imitazione di politici e, inaspettatamente, raccoglie anche il consenso delle stesse “vittime”, lusingate dalle attenzioni di un personaggio sempre più sulla cresta dell’onda come Noschese. Sulla scorta di questi successi e di questo atteggiamento mutato del mondo politico, a quei tempi poco incline a certe aperture, nel 1969 riesce ad ottenere il consenso per portare quelle stesse imitazioni in uno show televisivo, Doppia Coppia, che segnerà così la consacrazione per lo showman. Noschese da quel momento in poi verrà letteralmente corteggiato da politici personaggi famosi per ottenere il pregio di una sua imitazione. Insieme all’autore dei suoi testi Dino Verde ed alla strepitosa truccatrice Ida Montanari, Noschese riuscirà ad elevare la satira e la caricatura politica ad arte. Dei suoi personaggi coglie il minimo particolare, il dettaglio caratterizzante con una naturalezza propria del genio. M sarà la sua fenomenale e camaleontica capacità di imitare le voci che rimarrà la cifra del suo stile, tanto da essere, a ragione, ricordato come il “re della voce”. Gli anni del grande successo segnano una battuta d’arresto nel 1974 quando finisce il suo matrimonio e, inaspettatamente, anche quello professionale con la Rai. Seguono anni di depressione e di lavori al di fuori del mainstream. Il 1978 avrebbe dovuto segnare il riscatto con la partecipazione alla trasmissione condotta da Raffaella Carrà Ma che sera! ma, il rapimento di Aldo Moro del 16 marzo di quell’anno rende l’umore generale in Italia poco incline all’umorismo ed alla satira politica, pezzo forte del genio napoletano.

Quest’ultima vicissitudine diventa il punto di non ritorno: il 3 dicembre 1979 Alighiero Noschese prende l’estrema decisione di togliersi la vita con un colpo di pistola, all’interno della cappella di Villa Stuart dove era ricoverato.
Dopo i funerali a Napoli, la salma dello showman viene portata nel cimitero di San Giorgio a Cremano, secondo la sua volontà. La città alle falde del Vesuvio lo accoglie così come lo aveva sempre accolto in vita, restando il suo luogo dell’anima e del cuore, il buen retiro di cui Noschese conosceva tutti i luoghi e le stradine, le storie e le atmosfere.
Dopo anni in cui il suo ricordo è stato trattato in modo spesso poco degno, San Giorgio a Cremano sta recuperando il terreno perduto onorando la sua figura co importanti iniziative. Dal 3 ottobre 2017 la stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano accoglie il murales “Ricominciamo da qui”, frimato degli street artist Rosk&Loste, un simbolo importante ed un accostamento significativo per i due geni che hanno portato in mod indissolubile nel cuore e nella propria arte la città vesuviana.

Al “ladro di anime”, come lo definì Federico Fellini, è anche intitolata una strada ed una scuola a San Giorgio a Cremano a segnarne un legame profondo, immutato, indissolubile tra questo gigante dello spettacolo italiano e la città vesuviana.

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